Intervista al Caffè italiano di Bordeaux
- Bord'Italia
- 30 mars 2019
- 3 min de lecture
Dernière mise à jour : 5 avr. 2019
Salve, si può presentare in qualche parola ?
“Ciao, mi chiamo Fabrizio Pandolfi e sono Napoletano. Mia mamma è francese quindi sono sempre venuto in Francia per le vacanze, a trovare i nonni... Pero’, all’età di 13-14 anni non andavo più, volevo stare con gli amici. Dopo il servizio militare, volevo imparare altre lingue quindi sono andato in Inghilterra e poi sono tornato in Francia a trovare i nonni, ma era soprattutto per riprendere la lingua.”
“Quando sono arrivato in Francia, ho fatto la facoltà di lingua LEA, ma solo 2 anni perché era impossibile conciliare studi e lavoro. Avevo scelto Inglese-Spagnolo per il primo anno perché era inutile prendere italiano, ma poi, il secondo anno, ho cambiato con Inglese-Italiano per mancanza di tempo. Per me, era più interessante lavorare che essere studente, però col tempo avrei studiato perché è molto importante.”
Da quanto tempo è in Francia? E a Bordeaux?
“Sono arrivato in Francia nel '91. E Sono sempre stato a Bordeaux.”
Da quanto tempo è nel settore della ristorazione?
“Ho sempre lavorato nel settore della ristorazione.”
Anche prima di venire in Francia era nel settore? È stato difficile ambientarsi in Francia?
“Sì sì, ho sempre lavorato nella ristorazione.”
“Sì, all’inizio era molto difficile ambientarsi in Francia perché lavoravo dal lunedì al sabato, avevo la domenica. La domenica ,in Italia, in pratica è un giorno festivo, la gente esce, sono tutti quanti fuori un po’ come in Spagna, ma qui la domenica è morta. Ma poi piano piano ho incontrato mia moglie ci sono stati i figli e sono felice”
“Pero’, ho preso questo tipo di affare ( il bar) per smettere un po’ dalla ristorazione e per stare un po’ in famiglia, infatti alle 8 sono ancora a casa [...], per la prima volta ho festeggiato il capodanno dopo 20 anni, è un’altra vita, più riposante diciamo.”
Come si è svolto il Suo adattamento alla vita francese?
“L’adattamento era difficile perché c'è un cambiamento totale di cultura perché non esisteva internet, i telefonini, la TV a sei canali, avevo lasciato gli amici però all’inizio era molto difficile come ho detto.”
È la Sua prima attività in Francia? Ha fatto altri lavori?
“E’ il sesto affare che faccio, sono sempre stato a Bordeaux. Ho fatto solo ristorazione ma in ambienti differenti, l’ultima prima di questa attività era una brasserie tipica francese di nome “La Brûlerie” c’era solo caffè e derivati, ma poi ho modernizzato la carta facendo specialità italiane (pasta; pasticceria; spritz...) con la finalità di aumentare il fatturato. E adesso si chiama “Caffè italiano”.”
Secondo Lei, è più facile aprire un’ attività qua in Francia o in Italia?
“È diverso, pero’ in Francia ci stanno più aiuti. Attualmente è più facile perché in italia c’è una grande crisi. C’è anche la crisi economica in Francia, ma c’è un’assistenza che è migliore a quella italiana. Ma all’epoca (’90) non posso dirti.”
Cosa ne pensa dei ristoranti italiani di Bordeaux? Quali sono i Suoi preferiti?
“Ci sono buoni ristoranti italiani, ma il problema è che sono molti molti i ristoranti che purtroppo non sono buoni, c’è molta gente che non compra robe di qualità e non sanno lavorare il prodotto. Per esempio, per fare una pizza, c’è tutta un’esperienza dietro, è come il pane praticamente, bisogna sapere molte cose. Ci sono ristoratori che ti presentano dei prezzi enormi, però la loro pizza fa schifo; come la pasta, è la stessa cosa, se non l’ami non puoi farla. È una questione di amore, se tu lo fai solo per il business non è la stessa cosa, per esempio, quando sei a casa e che tua mamma ti prepara qualcosa, è delizioso perché è la mamma, l’ha fatto con amore. C’è una piccola categoria che fa parte della ristorazione che ti piace di più di quella della mamma.”
“I miei preferiti sono Da Bartolo (rue des faussets), Masaniello (vicino all’Utopia), la Tripletta, Bocce. Ci sono dei ristoranti semi-gastronomici come il Lume (veneto), meneghino (milanese).”
“Gli altri, per niente (es: Ragazzi da Peppone); la gente che si dice italiana, che hanno fatto degli stages ma fanno veramente schifo. In Italia una pizza costa 4-5€, qua una margherita costa 15€, è il prezzo di un menu! Io la pasta la faccio a 6€, non è normale che la mia pasta la trovo a 15€, paghiamo un affitto come tutti gli altri, ho anche io il personale, però rispetto la gente”.
Con quale frequenza torna in Italia? Ha un’ attività anche lì?
“Per le vacanze, a trovare la famiglia... quindi non ho un’attività in Italia.”
Caffè italiano - Centre commercial Auchan 33270 Bouliac
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